Bene, ieri sera la mia gatta Bimbapimba mi ha fatto trovare
un libro di cucina regionale aperto alla pagina 91 (era quello di Alba
Allotta*). C’erano due ricette in quella pagina, le Busiate e i Bucatini
concimati. Non ho capito bene cosa volesse dirmi, ma leggendo fra gli
ingredienti dei Bucatini concimati (le Busiate le ho subito escluse, troppo
difficili da preparare in quattro e quattr’otto) mi sono resa conto che avrei
potuto farli in pochissimo tempo, anche perché, stranamente, mi ritrovavo del
ragù a bell’apposta pronto nel frigorifero… il finocchietto selvatico c’era… e perché
no? Ovviamente, come al mio solito, l’ho personalizzata, altrimenti non mi diverto!
Ingredienti per due persone (il mio numero preferito):
½ dose del ragù bianco di salsiccia che trovate qui ("gnocchi al ragù bianco di salsiccia…") oppure normale ragù (rosso)
200 g di bucatini (io uso quelli senza glutine della Schaer)
un cespo di finocchietto selvatico
50 g circa di tuma fresca (o altro formaggio fresco a pasta filante)
pecorino grattugiato q.b. (per chi non mangia cacio va bene il parmigiano vegano, ovvero un trito di mandorle e pinoli)
pangrattato (senza glutine per i celiaci)
olio evo q.b.
PROCEDIMENTO½ dose del ragù bianco di salsiccia che trovate qui ("gnocchi al ragù bianco di salsiccia…") oppure normale ragù (rosso)
200 g di bucatini (io uso quelli senza glutine della Schaer)
un cespo di finocchietto selvatico
50 g circa di tuma fresca (o altro formaggio fresco a pasta filante)
pecorino grattugiato q.b. (per chi non mangia cacio va bene il parmigiano vegano, ovvero un trito di mandorle e pinoli)
pangrattato (senza glutine per i celiaci)
olio evo q.b.
Cucinate i bucatini (lasciandoli un poco al dente, io li ho
scolati due minuti prima del tempo) nell’acqua dove state lessando il
finocchietto (precedentemente spuntato e tritato molto finemente). Scolateli
assieme al finocchietto e poi rigirateli nella pentola con del pecorino grattugiato (e
una spolverata di pepe nero e peperoncino, se vi piace). Se siete contro il
formaggio usate il parmigiano vegano.
A questo punto potete decidere se optare per la versione
classica, in una teglia unica o in quelle monodose ovvero ancora se presentarli
più coreograficamente (anche l’occhio vuole la sua parte!). Se dovete fare
bella figura e se la cena o il pranzo che state preparando è sostanzioso,
allora vi consiglio di fare uno sforzo in più e di scegliere la versione più
decorativa… la porzione verrà meno abbondante e quindi più adatta alla
situazione.
In ogni caso valgono gli stessi consigli: sistemate uno
strato di pasta sul fondo della pirofila (che avrete unto con olio evo e
cosparso abbondantemente di pangrattato), poi distribuitevi sopra (inserendoli
bene anche fra i bucatini) dei cubetti di tuma e infine uno strato generoso di
ragù. Compattatela e chiudete con un altro strato di pasta, cubetti di tuma ben
incastrati, pangrattato miscelato a pecorino per formare la crosticina superiore, irrorate con olio evo il tutto e via in forno
caldo, ventilato, 200°C, per circa venti minuti, sino a gratinatura.
sformata... |
... o nella forma! |
.... croccanti fuori, morbidi gustosi e profumatissimi dentro!
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Baci da Bimbapimba
* il libro di cui parlo sopra è La cucina siciliana in 1000 ricette tradizionali, Newton & Compton Editori, Roma 2003. Il libro della Allotta è notevole per il compendio di ricette famose e meno famose che rischierebbero, se non trascritte, di essere dimenticate nel tempo. Circa l'esattezza delle dosi e degli ingredienti questo libro lascia talvolta a desiderare, ma sai com'è... non tutti i ricettari così voluminosi nascono dall'esperienza propria, in genere sono concepiti come raccolte e come tali vanno considerate.
Ottima ricetta, provata personalmente, .... lanciatevi !!!!
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