La verità è che Palermo le arancine si mangiano ogni giorno, non solo per Santa Lucia!!! Però...
Si narra che Santa Lucia debellò, nel Seicento o giù di lì, una brutta carestia e che per voto, da quel giorno, i Siciliani nella ricorrenza della Santa non toccano il frumento (quello elaborato, ovvero la farina, ma la cuccia, che è grano intero, si mangia eccome!) e in compenso fanno fuori, secondo un'ultima stima, solo a Palermo circa 1.600.000 arancine! In un sol giorno, capite? Tutte oggi! Circa 2 a testa, non di meno!!!
Io, nel mio piccolo, voglio contribuire a non smentire le previsioni e ne ho preparate alcune, giusto per la famiglia! Due o tre a testa, non di più! "Alla carne", come quelle che vendono al bar! Precise precise! (ne ho fatte anche due "al burro", ma niente foto perché se le son mangiate prima di subito!)
Devo dire grazie ai suggerimenti preziosi della mia amica Cinzia,
blogger fenomenale de "Il Forno Incantato di Cinzietta" !!!
Ingredienti e dosi per una ventina di
arancine
Per il riso
1 kg di riso Roma per risotti
2 bustine di zafferano
q.b. brodo vegetale senza glutammato (meglio se fatto da
voi, ma io uso quello granulare biologico)
sale
acqua
80/100 g burro
pepe nero
per la pastella e la
copertura
200 g di farina senza glutine (io un mix di amido di
tapioca, farina di riso e fecola di patate in eguali proporzioni con un poco di
gomma di Guar, questa nella grammatura prevista dalla ditta che la confeziona.
Va anche bene un qualsiasi Mix industriale per pane e pasta)
300 g di acqua circa
sale
pangrattato (senza glutine) q.b.
per il ripieno
...il ragù
650 g di carne tritata per ragù alla bolognese (misto di
bovino e suino, io aggiungo anche un po’ di salsiccia spellata, ma questa è mia
iniziativa)
1 bottiglia di polpa-passata di pomodoro da 325/400 circa ml (il
ragù deve essere ben ristretto)
q.b. cipolla/sedano/carote tritati per soffritto
q.b. vino bianco secco
q.b. aromi per carni arrosto (un pizzico)
olio evo q.b.
sale
250 g di pisellini primavera
q.b. cipolla tritata
brodo vegetale q.b. (io granulare senza glutammato e bio)
acqua
sale
Procedimento
Preparate il ragù di carne (meglio se il giorno prima, così
da farlo indurire in frigorifero. Io, seguendo il consiglio della suocera di
Sonia La Rosa, in arte "La Cassata Celiaca" (e il suo splendido Blog), l’ho surgelato e poi scongelato la
sera prima per non avere problemi di sudatura. Ed ha funzionato benissimo) e
lasciatelo raffreddare completamente. Deve essere ben ristretto.
Circa il metodo, fate come sapete fare voi, qualsiasi ragù
va benissimo, purché non ricco di salsa ma ben asciutto. Io soffriggo le
verdurine tritate, poi unisco la carne, la faccio rosolare, aggiungo gli aromi,
sfumo col vino bianco, verso la passata di pomodoro, metto il sale e quando posso il
peperoncino, abbasso al minimo la fiamma e faccio cuocere molto tempo. Circa due-tre ore, per questo uso. Anche per questo è consigliabile prepararlo almeno un
giorno prima!
Preparate i pisellini (in giornata), cuocendoli in una
padella bassa, dove farete prima soffriggere la cipolla tritata. Unite alla
cipolla, una volta imbiondita ma non troppo, i piselli, brodo a sufficienza e
sale secondo gusto, e fate cuocere a fiamma moderata, unendo acqua bollente se
e quando necessario. Poco prima di spegnere, fate asciugare bene il sughetto
presente.
Lessate il riso (una o due orette prima di iniziare a
preparare le arancine) in molta acqua bollente salata, con due cucchiaini di
brodo granulare e una bustina di zafferano. Scolatelo uno o due minuti prima
del necessario (non deve essere troppo cotto ma neanche troppo al dente), poi
riversatelo nello stesso tegame e a fuoco spento scioglietevi dentro il burro,
amalgamate con un’altra bustina di zafferano (sciolta in un poco di acqua calda
del riso) e spolverate con pepe nero (meglio se appena grattugiato).
Versatelo subito in una teglia grande e bassa,
distribuendolo uniformemente per farlo raffreddare e non scuocere. Coprite con
pellicola, per non farlo asciugare.
Appena raffredda, preparate le arancine.
Nel frattempo potete preparare la pastella, sciogliendo le
farine con l’acqua, un po’ alla volta per non creare grumi, salatela e
mettetela da parte. Deve avere la consistenza di una besciamella lenta, quindi
siete liberi di aggiungere acqua o farina, per raggiungere la consistenza
necessaria.
Setacciate il pangrattato (a meno che non sia già molto
fine, il mio non lo era), perché la panatura deve risultare molto uniforme.
Siete pronti… per formarle ci vorrà almeno un’ora, forse più... è la prima
volta anche per voi? Per me lo era e il tempo se n’è andato… ho iniziato circa alle
18:00, ho finito alle 19:00… però, che soddisfazione!!!
Dunque, mettetevi nel pugno semi aperto un bel po’ di riso,
schiacciatelo e fate un bel buco al centro, riempitelo con del ragù (miscelato
ai pisellini) abbondante, chiudete con altro riso e con movimenti lievi
pressate il riso attorno al ragù, con entrambe le mani.
Dovete compattarlo, ma
senza schiacciarlo. Se si aprono buchetti, prendete poco riso e chiudeteli,
ricompattando l’arancina.
Una volta ben tonda e liscia e senza buchi,
poggiatela in una teglia e continuate a formare le altre. Alla fine, passatele
nella pastella, scolate l’eccesso e passatele nel pangrattato (a Palermo
diremmo ‘mollica’!).
Fatto questo, se dovete friggerle il giorno dopo, coprite
bene con carta pellicola e riponete in frigorifero. Tiratele fuori un paio d’ore
prima di friggerle.
Altrimenti friggetele subito in olio caldo (dovranno fare le
bollicine).
Utilizzate olio di semi di arachidi e un pentolino (o una
friggitrice) abbastanza capiente da coprirle in altezza. Rigiratele spesso, prelevandole quando il colorito sarà ben dorato, anche un po’ di più (non scuro
però!) e poggiatele su carta da cucina assorbente.
Se dovete consumarle tutte assieme, per mantenerle calde,
mettetele in forno tiepido con luce accesa e copritele con della carta, ma non
fatele sudare, si bagnerebbe la crosticina, che invece deve essere croccante!
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Baci da Bimbapimba
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