Le Sfincitelle di Carnevale (senza glutine) sono un altro dolce perfetto per le feste dei bimbi e degli adulti mai cresciuti! Come me!!! Sono facilissime da preparare e da cuocere e farete felici tutti quanti in famiglia! E poi le Sfincitelle di Carnevale (senza glutine) si conservano benissimo, perché l'interno è umido e molto morbido, ma la crosta è croccante e potrete tranquillamente prepararlo molte ore prima, anche un giorno prima! Le Sfincitelle di Carnevale (senza glutine) in realtà sono delle piccole Sfinci di San Giuseppe (cliccate QUA per la ricetta), rivestite di zucchero o farcite della crema preferita! Un dolce tipico della mia città, Palermo, d'uso prepararsi per le feste di Carnevale (ma non solo) e soprattutto per la Festa del Papà, il giorno di San Giuseppe per l'appunto! Squisite, belle e buone da far impazzire!
In pratica l'impasto è analogo a quello dei bignè, un po' meno sodo. La ricetta tradizionale prevede l'uso dello Strutto (o Sugna) ma io le faccio col burro. Se volete potete sostituirlo con lo Strutto mantenendo le dosi.
Ingredienti e dosi per circa 30 Sfincitelle di Carnevale
In pratica l'impasto è analogo a quello dei bignè, un po' meno sodo. La ricetta tradizionale prevede l'uso dello Strutto (o Sugna) ma io le faccio col burro. Se volete potete sostituirlo con lo Strutto mantenendo le dosi.
Ingredienti e dosi per circa 30 Sfincitelle di Carnevale
100 g di Farina di riso finissima (fra tutte quelle che ho usato la migliore è la Nutrifree, perché più sottile e fa assorbire meno olio in cottura)
30 g Fecola di Patate
20 g Amido di mais o Tapioca
250 g acqua
100 g burro (di ottima qualità)
4 uova intere (circa 225 g totali di peso senza guscio)
1/2 cucchiaino scarso di sale
1 cucchiaino abbondante di zucchero
1 pizzico di bicarbonato
la scorza di 1 limone biologico
... ti presento i miei libri di cucina:
Procedimento con foto tutorial
Tagliare a fettine o meglio a dadetti (delle stesse dimensioni) il burro e scioglierlo portandolo a bollore (fiamma moderata) assieme all'acqua, lo zucchero, il sale e la scorza del limone (grattugiata).
Non appena il burro sarà ben sciolto e l'acqua bollirà, allontanare temporaneamente dalla fiamma il pentolino* e versarvi dentro tutte assieme le farine, già miscelate fra loro.
*Il pentolino dovrà essere abbastanza capiente per accogliere anche le farine e darvi modo di girare comodamente col cucchiaio di legno. Inoltre, se il fondo del pentolino è spesso e non di lamiera sarà molto più facile lavorare l'impasto.
Girare bene e velocemente per amalgamarle ai liquidi, quindi rimettere il pentolino sul fuoco (fiamma moderata) girando di continuo col cucchiaio di legno, per 2 minuti, sino a quando la palla di impasto che si formerà inizia a sfrigolare.
Spegnere e versare l'impasto in una ciotola ampia (quella dell'impastatrice, se utilizzerete quest'ultima per impastare, oppure in una qualsiasi altra ciotola) e farlo raffreddare, lavorandolo di tanto in tanto per far raffreddare più velocemente l'interno e per evitare che il burro si depositi sul fondo.
Aggiungere quindi le uova (leggermente sbattute) un po' alla volta e lavorare con il gancio a foglia (ovvero a K, dipende dalla marca dell'impastatrice, oppure ancora con le fruste elettriche a spirale), aspettando che siano ben assorbite prima di procedere con le successive. Aggiungere il Bicarbonato prima dell'ultima parte di uova.
Impastare ancora per qualche minuto a velocità media, quindi spegnere e procedere con la frittura.
(un segreto: non appena finito di aggiungere tutti gli ingredienti, lasciate lavorare l'impastatrice a velocità medio bassa, sempre col gancio a K, e mettete l'olio sul fuoco, fiamma moderata. Spegnete l'impastatrice solo quando l'olio giunge a 150°C, compattate l'impasto e aspettate che la temperatura raggiunga i 165°C, quindi friggete subito).
Impastare ancora per qualche minuto a velocità media, quindi spegnere e procedere con la frittura.
(un segreto: non appena finito di aggiungere tutti gli ingredienti, lasciate lavorare l'impastatrice a velocità medio bassa, sempre col gancio a K, e mettete l'olio sul fuoco, fiamma moderata. Spegnete l'impastatrice solo quando l'olio giunge a 150°C, compattate l'impasto e aspettate che la temperatura raggiunga i 165°C, quindi friggete subito).
Friggere in un pentolino non troppo grande, ma alto, e riempirlo bene (io olio di semi di Arachide), aspettando che l'olio raggiunga la temperatura di 165°C.
Versare dentro l'olio mezzo cucchiaio di impasto per volta e lasciare che le palline che verranno a formarsi si girino da sole più volte per i primi 4-5 minuti circa, aprendosi come dei palloncini.
(un segreto per non farle colorire troppo: mettete le prime tre-quattro cucchiaiate e lasciatele friggere e rigirare su loro stesse dal sole, per la prima metà del tempo, in genere per queste piccole 4-5 minuti. Quindi, appena vedete che non si girano più da sole e sono più che raddoppiate, mettete una quinta e una sesta cucchiaiata - se ci vanno nel pentolino - così da riportare la temperatura dell'olio a dovere, quindi dopo circa 5 minuti, quindi anche la quarta pallina è raddoppiata e non si gira più da sola, togliete le prime tre e procedete al sostituirle, sempre con questo ritmo. Se le fate un po' più grandi, noterete che smetteranno di girarsi da sole dopo 7 minuti. In questo modo l'olio resterà sempre a 165°C e le Sfinci resteranno di un colorito più chiaro, cuocendo al meglio. L'eccessivo calore infatti le brucia, ma non le cuoce meglio dentro.)
Poi, una volta aperte e gonfie, quando non girano più su sé stesse da sole, continuate a girarle voi ogni tanto, per farle cuocere omogeneamente. A seconda della dimensione cuoceranno di più o di meno, capirete che sono cotte quando il colore sarà brunito e la crosticina sembrerà dura. Considerate che quelle che ho fatto io oggi, della dimensione finale equivalente pressapoco ad una pallina da Ping Pong, cuociono 9 minuti circa. Comunque l'interno resta morbido, lucido e umido, non asciugherà mai, e si manterranno così, morbide dentro e croccanti fuori, sino all'indomani, se lasciate vuote.
Farle asciugare su carta da cucina, che ne assorba l'olio in eccesso, poi rotolarle nello zucchero semolato, se si desidera lasciarle vuote, oppure farle raffreddare bene e farcirle di crema (io al limone) e spolverarle di zucchero a velo. Così farcite vanno consumate in giornata, zuccherate o semplicemente vuote anche il giorno dopo, basta farcirle al momento.
Versare dentro l'olio mezzo cucchiaio di impasto per volta e lasciare che le palline che verranno a formarsi si girino da sole più volte per i primi 4-5 minuti circa, aprendosi come dei palloncini.
(un segreto per non farle colorire troppo: mettete le prime tre-quattro cucchiaiate e lasciatele friggere e rigirare su loro stesse dal sole, per la prima metà del tempo, in genere per queste piccole 4-5 minuti. Quindi, appena vedete che non si girano più da sole e sono più che raddoppiate, mettete una quinta e una sesta cucchiaiata - se ci vanno nel pentolino - così da riportare la temperatura dell'olio a dovere, quindi dopo circa 5 minuti, quindi anche la quarta pallina è raddoppiata e non si gira più da sola, togliete le prime tre e procedete al sostituirle, sempre con questo ritmo. Se le fate un po' più grandi, noterete che smetteranno di girarsi da sole dopo 7 minuti. In questo modo l'olio resterà sempre a 165°C e le Sfinci resteranno di un colorito più chiaro, cuocendo al meglio. L'eccessivo calore infatti le brucia, ma non le cuoce meglio dentro.)
Poi, una volta aperte e gonfie, quando non girano più su sé stesse da sole, continuate a girarle voi ogni tanto, per farle cuocere omogeneamente. A seconda della dimensione cuoceranno di più o di meno, capirete che sono cotte quando il colore sarà brunito e la crosticina sembrerà dura. Considerate che quelle che ho fatto io oggi, della dimensione finale equivalente pressapoco ad una pallina da Ping Pong, cuociono 9 minuti circa. Comunque l'interno resta morbido, lucido e umido, non asciugherà mai, e si manterranno così, morbide dentro e croccanti fuori, sino all'indomani, se lasciate vuote.
Farle asciugare su carta da cucina, che ne assorba l'olio in eccesso, poi rotolarle nello zucchero semolato, se si desidera lasciarle vuote, oppure farle raffreddare bene e farcirle di crema (io al limone) e spolverarle di zucchero a velo. Così farcite vanno consumate in giornata, zuccherate o semplicemente vuote anche il giorno dopo, basta farcirle al momento.
Assomigliano molto a quelle che si fanno nella mia città d'origine, Padova. Quest'anno le provo! Grazie!
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