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venerdì 7 agosto 2015

Spaghetti sfincionati al capone ... su letto di melanzane fritte




Del capone non si getta mai nulla. Ieri sera avevo preparato gli "involtini caponati" (clicca QUA per la ricetta), ma le teste, anche se piccole, non le avevo mica gettate! Il pesce così fresco non si trova sempre, e poi non sarebbe giusto sprecarne parti ancora preziose, come la testa: il boccone del Re!
Quindi, in quattro e quattr’otto (non avevo voglia di fare brodi o fumetti, troppo caldo in cucina…) ho messo su questa ricettina di riciclo, economicissima, veloce e veramente gustosa! Anche questa volta, in stile siciliano. È la mia natura!
Prendete allora quelle sei teste rimaste per fare gli involtini, oppure prendete la testa di un capone più grosso, che magari avete cotto al forno o con la cipolla, e preparatela così come vi dico adesso. Verrà fuori un primo piatto da favola!

Ingredienti per due persone
Sei teste di caponi piccolini o una grossa, due pomodori sodi maturi, mezza cipolla bionda, dieci capperi dissalati, un mazzolino di menta fresca (dieci, quindici foglioline), pangrattato (senza glutine per i celiaci) q.b., olio evo, due peperoncini rossi piccanti, mezza tazzina (da caffè) di vino bianco secco, sei piccole fette di melanzana fritte, 160/200 g di spaghetti (senza glutine per i celiaci).

Procedimento

Tritate la cipolla e cuocetela cinque minuti con acqua e olio evo. Appena si sarà ammorbidita e l’acqua si sarà asciugata, unite il peperoncino e posateci sopra le teste del pesce, a fuoco medio alto, facendole rosolare da entrambi i lati. Sfumate con il vino bianco, fate evaporare l’alcool e unite il pomodoro, spellato, privato dei semini interni e tagliato a striscioline lunghe. Salate. Cercate di girare il pomodoro senza rompere le teste. Queste dovrete girarle un paio di volte usando una forchetta, per evitare che perdano pezzi nel sugo. Eventualmente levateli. Dopo circa cinque minuti o poco più, uscite le teste dal tegame e mettetele in disparte. Lasciate il pomodoro sul fuoco, riducendo al minimo la fiamma, mentre pulite le teste e asportate tutta la carne ancora presente in quella che è la parte più buona di ogni pesce. Fidatevi!
Una volta raccolta tutta la polpa, unitela al pomodoro e continuate la cottura per cinque minuti, sempre a fuoco basso, unendo al tutto i capperi tritati e le foglioline di menta, anche queste tritate. Spegnete e coprite, mantenendo al caldo il sugo.



Tostate il pangrattato in una padella con poco olio evo, quindi cuocete gli spaghetti lasciandoli al dente, scolateli e uniteli al sugo, nel tegame stesso dov’è stato preparato (sempre così si fa!), mantecate bene a fuoco medio alto per due minuti, aggiungendo se necessario altro olio evo (non siate parchi, qui l’olio ci vuole!) e eventualmente acqua di pasta. Poi spegnete e distribuite gli spaghetti in un coppapasta rotondo di circa 10/12 cm di lato e sufficientemente alto, sul fondo del quale avrete sistemato le fette di melanzana fritte (due, tre per porzione, dipende dalla grandezza). Lasciate il sugo in disparte, prelevando solo gli spaghetti, che comunque saranno ben conditi e amalgamati. Prima di sfilare il coppapasta, distribuite metà del sugo sugli spaghetti, poi sfilatelo e riempite l’altra porzione.
(Certo, se avete più di un coppapasta, magari di forma diversa, ma con volumi equivalenti, vi semplificate il lavoro. Oddio, non è che sia proprio indispensabile utilizzare queste forme cave! Però, l’aspetto finale del vostro lavoro ci guadagna eccome, anche quando la preparazione di base è molto povera e semplice, come in questo caso!)
Spolverate con il pangrattato tostato e servite. Tutto qua! Che ve ne pare? Giudicate l’aspetto, che per quanto riguarda il sapore posso garantire io!

Un abbraccio forte!
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perché 'sfincionati'? lo Sfincione a Palermo è una specie di pizza molto alta e soffice, condita in maniera povera con molta cipolla cotta nel pomodoro, pangrattato e acciughe, infilate nella pasta della pizza. Qualche volta c'è il caciocavallo, qualche volta no... un altro cibo di strada, che meriterebbe un post tutto suo... ci penserò!



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