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domenica 19 aprile 2015

'cassatedde esplose'

 


Una variante alle classiche siciliane 'cassatedde' (o ravioli) fritte di tuma. Io però le ho lasciate aperte ed inoltre non le ho fritte, ma le ho cotte al forno. Il ripieno poi non è fatto solo di tuma e acciughe (come prevede la ricetta), ma c’è anche della ricotta di pecora e della verdura di stagione. Insomma, una mia versione light ma non meno sostanziosa, di una squisitezza siciliana. È un ottimo bocconcino per un aperitivo rinforzato o un antipasto freddo o buffet. Si deve servire tiepido, e mal che vada lo si riscalda un pochino, se lo avete preparato qualche ora prima. Se lo preferite in versione vegetariana, basta evitare l’acciughina.



Per prepararlo bisogna avere pronta una dose di pasta matta, la cui ricetta la trovate qua “pasta matta, con e senza glutine”.
L’impasto per la pasta matta lo si può preparare all’ultimo momento, ovvero mezz’ora prima dell'utilizzo. Io però l’avevo preparato ieri, per cui l’ho uscito dal frigo qualche ora prima di doverlo utilizzare, in modo da averlo morbido e a temperatura ambiente. Ed era perfetto. Quindi, per questioni di organizzazione, volendo potete fare come me.
Ingredienti per nove ‘cassatedde’ (fatte con degli stampini da muffins del diametro di 5/6 cm circa): 
una dose di pasta matta (vedi la ricetta qua: “pasta matta, con e senza glutine”), un mazzo di verdura di stagione (io ho usato le cime di rapa, ma va bene qualsiasi verdura, se di montagna ancora meglio), 200/250 g di ricotta di pecora fresca, nove dadetti di tuma fresca o un altro formaggio non stagionato (dadetti di 2 cm per lato), tre acciughe sott’olio, un uovo, due cucchiai di pecorino grattugiato o parmigiano (facoltativo, io non li ho messi), sale, peperoncino o pepe nero, olio evo, aglio uno spicchio, una spolverata di noce moscata.
Tempo di preparazione: un quarto d'ora per l'impasto più mezz'ora di riposo per la pasta matta, 45 minuti per la preparazione delle cassatedde più altri venticinque minuti complessivi per la cottura.

Preparazione:
Stufate la verdura con uno spicchio d’aglio e olio evo q.b., evitando di aggiungere acqua, se non necessario. In ogni caso, prima di spegnere fate asciugare il più possibile il liquido della verdura. Poi fatela raffreddare, togliete l’aglio e tritatela per bene, infine scolatela in uno scolapasta, schiacciandola con una forchetta.
Miscelate la ricotta con la verdura, mezzo uovo sbattuto (l’altro mezzo lo userete per spennellarlo sulle ‘cassatedde’), la noce moscata, il pecorino o il parmigiano, salate e pepate e mettetela da parte.
Stendete infine la pasta matta con un mattarello sopra un ripiano di legno. Ottenete una sfoglia di massimo tre millimetri (anche meno) di spessore.
Ungete gli stampini con olio evo e spolverateli di farina. Tagliate la pasta matta a quadrati o triangoli (per sfruttare al meglio tutto il foglio di pasta) e se lo spessore è ancora eccessivo (spesso al centro è più spesso, ma non ce ne accorgiamo) stendete con il mattarello il singolo pezzo di pasta. Adagiatelo con attenzione nello stampino, con i lembi sporgenti verso l’esterno, poi riempite ogni stampino con un poco di ripieno, posizionate al centro un pezzetto di tuma e un terzo di acciuga. Coprite con altro ripieno, chiudetevi i lembi sopra e spennellate con il mezzo uovo sbattuto.



Cuocetele a 200° per 20 minuti, in forno ventilato preriscaldato, poste al centro (gli ultimi minuti coperti da alluminio, per non farle bruciare troppo sopra). Poi fatele intiepidire, staccate con la punta di un coltello le parti appiccicate allo stampino e uscitele con le mani. Se la base è umida, mettetele (senza stampo) nel forno acceso alla stessa temperatura, ma statico, sulla leccarda rovesciata calda e posizionata sul fondo del forno, poggiate direttamente su un foglio di carta da forno. Per cinque minuti, il tempo che si asciughino un pochino.



Fatele intiepidire e poi servite. Si mangiano anche fredde (non di frigorifero, ma a temperatura ambiente) e con le mani!!!
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Baci, Bimbapimba


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