Non capisco perché oggi tutti questi umani mi guardano così avviliti.
Da vent’anni o forse più (non ricordo bene ormai quando sono nata), comunque… è
una vita che li osservo e non sono mai riuscita a capirli bene.
La prima, per quanto la memoria mi assista, che mi ha dato
dei pensieri è stata la vecchia signora che mi ha accolto in casa sua,
quand’ero ancora una cucciolotta e stavo per fare una brutta fine. Brutta, poi,
non sono così certa che sarebbe stata la mia sorte, perché, a giudicare da come
son venuta fuori, bella e regale come una regina, di certo qualche altro umano
sensibile alle forme mi avrebbe aperto le porte di casa sua.
E poi, detto fra
noi, forse mi sarei pure giocata qualche anno, in cambio di una vita libera…
Sliding doors, amici miei! Chissà…
Comunque, vi dicevo della mia prima e unica vera madre che ho avuto. Ebbene, anche lei, sin dal primo momento mi ha fatto capire che
nascere gatti è una gran fortuna, perché loro, gli umani, si creano tanti di
quei problemi inutili da rendere la vita a sé stessi e, ahimè, anche ai loro
amici pelosi (così gli piace chiamarci da qualche tempo) un vero incubo.
Noi gatti invece siamo tranquilli per natura, nulla ci
turba, nemmeno la presenza dei nostri atavici e pseudo nemici, ovvero i cani,
altre vittime per amore di questa razza di bipedi, ansiosi e sostanzialmente
egoisti.
Urlano, litigano, piangono, si mettono a dieta (pazzi!), poi
si ubriacano e vomitano, si lamentano in continuazione di tutto, si fanno del
male e poi si leccano le ferite con strani rituali. Che strazio.
Io con lei, con mia madre, in fondo ci sono stata bene e
devo dire che mi ha lasciato vivere in santa pace. Mi è dispiaciuto quando se
n’è andata, qualche anno fa, poco prima di me.
Le sue continue attenzioni, anche eccessive certe volte, mi
piacevano, in fondo in fondo. Anche lei era a suo modo una regina. Una regina
sola, senza corte, proprio come me. Ce ne sono tante di femmine, di qualsiasi
razza, che scelgono la solitudine perché disprezzano i loro cortigiani. Io e
lei ci capivamo. Per questo stavo bene.
Di diete non me ne ha mai imposte, anzi. Se ne fregava di
raccomandazioni salutiste e mi ha fatto provare di tutto, anche se, per natura,
a me son sempre piaciute le cose buone: il filetto di vitello, crudo e appena
tagliato, o il pesce fresco cotto a vapore, insomma, la salute l’ho sempre
riguardata per istinto. Tant’è che, almeno sino ad oggi, del mio fisico non mi potevo
lamentare.
Adesso basta però, non mi piacevo più, sono vecchia e sono
crollata. Altro che regina, se mi aveste visto…
Nessuno deve sapere quello che mi è successo, tanto poco
importa. Oggi un’altra gatta anziana è salita sul ponte (chissà cosa intendono gli umani con questa salita sul ponte, in ogni caso è un altro modo di
dire che se n’è andata in paradiso), tutto qua.
E finalmente riprendo a correre e a mangiare… e con i miei denti! Anzi,
a proposito… adesso vado a vedere dov’è mia madre, la trovo e ce ne andiamo al
ristorante. In un posto così bello non si mangerà male. Almeno spero!
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