Sapete cos'è questo? Non è un semplice pezzo di terra ma un vero e proprio sito archeologico. Dove? A Culloden, in lingua celtica Cùil Lodair, in Scozia, in un Paese civile come tanti altri al di là delle Alpi dove la storia di un popolo è la sua cultura e dove la cultura di un popolo è la sostanza di cui il popolo stesso si nutre costantemente...
Di certo non siamo in Italia e tanto ma tanto meno siamo nelle teste dei fondamentalisti, dei terroristi, degli scellerati che si nutrono solo di polvere e sangue.
Quello che vedete è il luogo dove è avvenuta una delle battaglie più famose per la storia del popolo scozzese, quando per difendersi dalla tirannia britannica morirono quelli che vengono considerati gli ultimi highlander... il 16 aprile del 1746 in queste pianure paludose l'esercito giacobita guidato da Carlo Edoardo Stuart fu annientato assieme alla storia dei clan scozzesi e delle loro antiche tradizioni... forse a noi non dice nulla tutto questo, ma per quelle terre invece è tutto. Ciononostante è solo una battaglia, un evento immateriale, di cui è rimasto poco (qualche arma e qualche tumulo di terra). Qui non ci sono case, colonne, templi, sculture come da noi in Italia, non c'è nulla da vedere in questo posto, eppure il suo popolo ricorda, valorizza, rispetta, cura, mantiene, visita quelli che ormai per loro sono solo ricordi... i loro fantasmi
le ombre animate degli Highlander che morirono nella battaglia per difendere la loro terra |
e li rievoca con la tecnologia...
in questo contesto gli oggetti sono meno importanti dei racconti, anche se non hanno minori cure e vengono esposti con maestria |
... siamo lontani anni luce dalla distruzione premeditata e sistematica che l'Isis sta mettendo in atto della memoria assira, babilonese, irachena nella città di Nimrud e nei musei archeologici di Mosul...
io non ci sto perché queste due realtà sono opposte e noi stiamo al centro... e dobbiamo opporci... siamo circondati di meraviglie che non sappiamo vedere e dobbiamo difenderle da un'incuria che può rivelarsi altrettanto nefanda per quella che è la nostra storia... per questo voglio raccontarvi la mia archeologia, quella che sogno, che ho visto, che esiste, che può essere anche nostra...
Non vi dirò di Pompei né di Selinunte... perché da noi ci sono solo rovine incomprensibili (ebbene si, sono incomprensibili secondo me anche le quattro pareti di una casa se non vengono contestualizzate con largo respiro), pietre, che un tempo erano ben altro ma che nessuno ci sa far capire... non vi dirò di quello che c'è, ma non si vede, perché ne avete le tasche piene ormai, ma proverò a farvi vedere quello che non c'è, ma che si vede e si può vedere grazie all'intelligenza di chi lo ha capito.
Ribelliamoci ad una cultura che ci ha imposto e ci impone ancora oggi la contemplazione, l'ammirazione ruskiniana del rudere. Il rudere è ad un passo dalla rovina e poi, oltre la rovina, cosa rimarrà? Tanto vale allora distruggere prima, come stanno facendo i nuovi crociati dell'isis con i tesori assiri in questo preciso momento?
Io non sono d'accordo e vorrei spiegarvi il perché con i fatti, non con le parole...
il National Trust for Scotland è l'ente che gestisce il sito archeologico e il museo annesso |
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